Effetti benefici
Il punto croce lo conosco da quando avevo 5 anni, ma solo durante luniversità è diventato per me un appuntamento fisso, un pensiero frequente, un vero e proprio hobby che ha preso tanta parte della mia vita.
Il perchè è presto detto: beh, prima di tutto mi piace! Chiaro, no? Se no che ricami a fare? Non siamo più ai tempi ottocenteschi in cui si ricamava perchè si doveva, perchè tutte le donne lo facevano o per un altro "perchè" di qualche tipo e ragione.
Ai tempi degli esami universitari, con tutto il tempo che trascorrevo sui libri, per staccare da quelle righe stampate avevo bisogno di qualcosa di alternativo. Fino a prima delluniversità passavo il mio tempo libero a leggere, ma anche lo studio è leggere e improvvisamente la lettura come svago era diventata una cosa difficile, quasi una tortura nella tortura. E soprattutto non mi rilassava.
Ero e sono pigra, quindi era impensabile per me svagarmi dalle sessioni di studio con una passeggiata, un po di moto di qualche tipo e così presi in mano in modo più intenso il punto croce. Erano i tempi in cui Le idee di Susanna mi entusiasmavano e ci trovavo dentro mille opportunità per fare un regalino ad unamica o una parente...
Quando ricamavo mi rilassavo, non pensavo al cibo (vero e proprio rifugio del relax tra una sessione di studio e laltra, purtroppo!!!), facevo qualcosa di costruttivo e mi sentivo realizzata: io che a disegnare ero una frana, avevo un modo per esprimere la mia voglia di colori e di creare!
Devo dire che la magia del ricamo dei tempi delluniversità non lho sentita più così tanto dopo, una volta iniziata la mia vita lavorativa.
Premetto che non desidererei assolutamente tornare ai tempi unversitari: lo stress e la fatica di quei giorni appartengono GRAZIE A DIO al passato e nonostante limpazzimento del lavoro, non sogno neanche da lontano di tornare a quei tempi, anzi, quando sogno cose simili sono incubi.
Eppure per il ricamo quelli erano tempi doro. Loretta dedicata al filo di cotone colorato era unoretta davvero magica.
E così mi risento dopo tanto tempo in questo ultimo mese: ho voglia di ricamare, ho voglia di realizzare! Mi metto lì, anche se ho poco tempo, tiro fuori la tela, il filo e parto... e il mondo si fa di crocette, spazi, fili e buchetti nella tela. E basta.
Niente pensieri, niente scadenze, NIENTE CIBO RIFUGIO... solo crocette e musica (o tv, ma più volentieri la musica). E mi sento così bene!
Forse a Natale avrò preparato metà della metà di ciò che sogno di realizzare... come sempre...
Forse avrò creato altri UFO, tanto per cambiare...
Però come me la sto godendo!! E come mi rilasso!!!
Sono giorni che sogno di scrivere questo post e oggi che trovo? che Roberta ne ha scritto uno quasi simile, con meno parole (ma io sono prolissa, si sa), ma con lo stesso succo: come si sta bene con ago, filo e tela in mano!