lunedì 17 novembre 2008

Effetti benefici


Il punto croce lo conosco da quando avevo 5 anni, ma solo durante luniversità è diventato per me un appuntamento fisso, un pensiero frequente, un vero e proprio hobby che ha preso tanta parte della mia vita.


Il perchè è presto detto: beh, prima di tutto mi piace! Chiaro, no? Se no che ricami a fare? Non siamo più ai tempi ottocenteschi in cui si ricamava perchè si doveva, perchè tutte le donne lo facevano o per un altro "perchè" di qualche tipo e ragione.


Ai tempi degli esami universitari, con tutto il tempo che trascorrevo sui libri, per staccare da quelle righe stampate avevo bisogno di qualcosa di alternativo. Fino a prima delluniversità passavo il mio tempo libero a leggere, ma anche lo studio è leggere e improvvisamente la lettura come svago era diventata una cosa difficile, quasi una tortura nella tortura. E soprattutto non mi rilassava.


Ero e sono pigra, quindi era impensabile per me svagarmi dalle sessioni di studio con una passeggiata, un po di moto di qualche tipo e così presi in mano in modo più intenso il punto croce. Erano i tempi in cui Le idee di Susanna mi entusiasmavano e ci trovavo dentro mille opportunità per fare un regalino ad unamica o una parente...


Quando ricamavo mi rilassavo, non pensavo al cibo (vero e proprio rifugio del relax tra una sessione di studio e laltra, purtroppo!!!), facevo qualcosa di costruttivo e mi sentivo realizzata: io che a disegnare ero una frana, avevo un modo per esprimere la mia voglia di colori e di creare!


Devo dire che la magia del ricamo dei tempi delluniversità non lho sentita più così tanto dopo, una volta iniziata la mia vita lavorativa.


Premetto che non desidererei assolutamente tornare ai tempi unversitari: lo stress e la fatica di quei giorni appartengono GRAZIE A DIO al passato e nonostante limpazzimento del lavoro, non sogno neanche da lontano di tornare a quei tempi, anzi, quando sogno cose simili sono incubi.


Eppure per il ricamo quelli erano tempi doro. Loretta dedicata al filo di cotone colorato era unoretta davvero magica.


E così mi risento dopo tanto tempo in questo ultimo mese: ho voglia di ricamare, ho voglia di realizzare! Mi metto lì, anche se ho poco tempo, tiro fuori la tela, il filo e parto... e il mondo si fa di crocette, spazi, fili e buchetti nella tela. E basta.


Niente pensieri, niente scadenze, NIENTE CIBO RIFUGIO... solo crocette e musica (o tv, ma più volentieri la musica). E mi sento così bene!


Forse a Natale avrò preparato metà della metà di ciò che sogno di realizzare... come sempre...


Forse avrò creato altri UFO, tanto per cambiare...


Però come me la sto godendo!! E come mi rilasso!!!


Sono giorni che sogno di scrivere questo post e oggi che trovo? che Roberta ne ha scritto uno quasi simile, con meno parole (ma io sono prolissa, si sa), ma con lo stesso succo: come si sta bene con ago, filo e tela in mano!


12 commenti:

  1. ciao, ho scoperto il tuo blog per caso, anche io sono un'appassionata di punto croce anzie e' proprio una droga! a presto ciao Ezia

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  2. eh si...anche io mi ci rilasso.....dopo qualcosa come 10 ore con i bambini ho bisogno di calma e tranquillità...di qualcosa che non mi faccia pensare ad altro!!

    m sai che anche io ho incubi sui tempi della scuola? a volte sogno di essere ancora sui banchi a studiare e mi sveglio con l'ansia dell'esame di maturità...per fortuna che l'ho gà dato e non si ripeterà!!!! ^_^

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  3. Ai tempi della scuola usavo il lavoro a maglia come rifugio e stacco dallo studio e dai problemi famigliari.

    E' incredibile il perfetto tempismo che ci ha accomunate in questa sensazione di pace da punto croce!

    Anche io avvierò nuovi ufo, non riuscirò a portare a termine tutti i progetti natalizi che ho in mente ma per il momento ciò che conta è trovare tranquillità.

    Roberta

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  4. per una volta tanto ti ho preceduta io di 2 settimane ;)


    http://nelsaccoconilgatto.splinder.com/post/18938647

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  5. Io ho scoperto che la libertà che regala il ricamo dai propri personali mostri è fantastica. Esci dai circoli viziosi dei pensieri neri e crei cosette colorate e sfiziose. Tra l'altro io ho anche sperimentato spesso la libertà di destinazione: se una cosa mi ha stufato, la lancio nell'immondizia, come con altre cose purtroppo non posso fare! in fin dei conti è liberatorio anche questo. E viva gli UFO! CdT

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  6. ciao Meg, è un pò che sbircio il tuo blog, davvero bello! oggi ho preso il coraggio di scriverti perchè provo esattamente le stesse cose!! io vado all'univeristà (sono al 4 anno) e mi ritrovo in quello che hai scritto! bacioni stefi

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  7. La terapia più bella il crocettare!

    Peccato che siamo in poche a capire il senso della cosa, gli altri, a digiuno di punto croce, rimangono sempre allibiti da tutto ciò!

    Io mi son sentita dire "ma non ti stressi a ricamare?"....e quando rispondo "il contrario" mi guardano sempre allibiti!

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  8. ciao Meg, come non essere d'accordo con te? il puntocroce per me è la tisana della buonanotte, mi rilassa tantissimo e in questo periodo ne ho tanto bisogno!

    ti ho assegnato un premio perchè apprezzo molto il tuo blog e le tue iniziative, sia qua che il ML...se ti va passa a ritirarlo!

    ciao

    Anna

    www.mammaatempopieno.blogspot.com

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  9. Ciao Meg, anche per me il punto croce è un rifugio. Dal lavoro sopratutto. La sera mi metto sul divano e creo. Mi sono "imbarcata" anche nell'avventura di aprire un sito web per la vendita delle mie creazioni.....anch'io ne sono malata di punto croce....:-(( comunque è bello essere in tante! A presto, Camilla

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  10. Non sono anonima, sono Camilla di

    http://decostation.blogspot.com/

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  11. Ciao Meg...non sai quanto ti capisco....è bello conoscere gente che prova le stesse cose quando ricama!!W il punto croce!!

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  12. grazie di questo post, meg. pensieri rimuginosi ne accumulo parecchi durante il giorno, fra lavoro e ragazzi, ma il momento magico è quando mi siedo nel mio angolo, con la telina che mi aspetta fedele pronta e disponibile per le mie xx..e penso e si dipana la matassa mentale..un magnifico relax.

    ros

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